Attenzione: ecco come dare soldi ai parenti senza rischiare sanzioni

Dare soldi ai parenti può apparire come un gesto semplice e spontaneo, ma la normativa italiana prevede regole rigorose che, se non rispettate, comportano rischi sia dal punto di vista fiscale sia da quello legale. Per trasferire somme di denaro ai propri familiari senza incorrere in sanzioni o accertamenti dall’Agenzia delle Entrate, è essenziale conoscere le modalità corrette e gli adempimenti previsti dalla legge.

Regole fiscali e franchigie nelle donazioni tra parenti

Uno degli aspetti fondamentali riguarda la definizione stessa di donazione. La donazione di denaro, anche tra parenti, è soggetta a una particolare disciplina fiscale che varia in base al grado di parentela. Sono previste aliquote e franchigie differenti, che determinano quando scatta l’obbligo di versare l’imposta di donazione:

  • Tra coniugi e tra parenti in linea retta (genitori-figli, nonni-nipoti): se la somma donata non supera 1.000.000 di euro per ciascun beneficiario, l’operazione è esente da imposta; sopra tale soglia si applica un’aliquota del 4% sull’importo eccedente la franchigia.
  • Tra fratelli e sorelle: la franchigia è di 100.000 euro. Oltre questa cifra, si applica un’imposta del 6%.
  • Per altri parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado: non esistono franchigie, e la donazione è immediatamente gravata da un’aliquota del 6% sull’intero importo.
  • Verso soggetti non parenti: si applica l’aliquota dell’8%, senza saglia di esenzione.
  • Va ricordato inoltre che, se il beneficiario è una persona portatrice di handicap grave, ai sensi della Legge 104, la franchigia sale a 1,5 milioni di euro a prescindere dal grado di parentela.

    Modalità sicure di trasferimento del denaro

    Oltre ad attenersi alle regole sulle aliquote e le franchigie, è fondamentale documentare il trasferimento in modo trasparente, a tutela sia del donante sia del beneficiario. Questo serve soprattutto per evitare che l’operazione venga scambiata per attività in nero o per un trasferimento illecito di capitali di provenienza dubbia.

    Le principali modalità ammesse sono:

  • Bonifico bancario o postale: è il canale più sicuro e trasparente. L’operazione deve sempre prevedere la causale che indica chiaramente la natura di donazione o, eventualmente, di prestito. La causale più appropriata dovrebbe essere “donazione liberale” o simile.
  • Assegno bancario non trasferibile: anche in questo caso, occorre indicare chiaramente la finalità nella causale e conservare copia dell’assegno.
  • Per somme superiori a 1.999,99 euro la normativa italiana vieta i trasferimenti in contanti tra privati, con l’obbligo di utilizzare canali tracciabili come quelli appena indicati. Per cifre inferiori, nulla vieta il contante, ma sono sconsigliati per evitare problemi di ricostruzione e giustificazione in caso di controlli.

    Quando è necessario redigere una scrittura privata

    Per importi superiori a 1.000 euro, specialmente se il denaro viene dato a titolo di prestito e non di donazione, è prudente redigere una scrittura privata che attesti il trasferimento. Questo documento, compilato e firmato dalle parti interessate, deve riportare con precisione:

  • L’identità di donante e beneficiario
  • L’importo dell’operazione
  • Le modalità e i tempi di eventuale restituzione (in caso di prestito)
  • La data certa dell’operazione (fondamentale in caso di verifiche fiscali o contestazioni tra le parti)
  • La data certa si ottiene con autentica notarile, registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, oppure con invio tramite PEC o raccomandata. La mancanza di data certa può costituire, in caso di contestazione, un problema di difficile soluzione.

    Anche quando il trasferimento non prevede la restituzione (cioè è una donazione pura), la scrittura privata tutela il beneficiario e chiarisce le intenzioni, prevenendo accuse di elusione fiscale o riciclaggio.

    Attenzione ai controlli e alle possibili sanzioni

    L’Agenzia delle Entrate vigila con particolare attenzione sui trasferimenti di somme considerevoli tra privati, soprattutto in presenza di anomalie reddituali (ad esempio, quando una persona priva di redditi viene beneficiata da trasferimenti importanti). Se manca la giustificazione o la documentazione adeguata, il denaro può essere considerato reddituale e tassato, con la possibile applicazione di sanzioni per omessa dichiarazione.

    Sono frequenti i casi in cui un bonifico tra parenti sia considerato sospetto, soprattutto se:

  • Non è chiaro il motivo del trasferimento
  • Non è accompagnato da un atto scritto
  • Produce variazioni patrimoniali rilevanti nel beneficiario (acquisto di beni immobili, titoli, ecc.) senza apparente capacità reddituale
  • Per evitare di incorrere in accertamenti o sanzioni, è quindi necessario rispettare rigorosamente le regole sulle modalità di trasferimento, sulle causali bancarie, e sulla documentazione scritta.

    Alcuni errori da evitare

    Donare grosse somme in contanti: oltre alle soglie di tracciabilità stabilite dalla legge, il rischio è di non riuscire a dimostrare l’origine delle risorse e l’effettivo passaggio di denaro.

    Omettere la causale nei bonifici: la banca è tenuta a segnalare alle autorità eventuali operazioni sospette o prive di adeguata motivazione.

    Non rispettare le franchigie: per ogni importo che supera la franchigia prevista dalla legge, l’imposta va corrisposta spontaneamente tramite dichiarazione e versamento; in caso contrario, sono previste sanzioni amministrative e l’obbligo di regolarizzazione.

    L’importanza della pianificazione e degli strumenti giuridici

    In situazioni più complesse, come quelle che coinvolgono ingenti patrimoni familiari o che riguardano più beneficiari (ad esempio, la distribuzione tra più figli), può essere opportuno ricorrere a consulenza legale o notarile. Questi professionisti possono suggerire l’atto pubblico di donazione, soluzione obbligatoria per il trasferimento di beni immobili ma raccomandata anche per somme di particolare entità.

    Va inoltre sottolineato che l’atto pubblico notarile offre una piena certezza sia giuridica che fiscale ed evita qualsiasi contestazione sulla volontà delle parti o sull’origine delle somme. Per somme molto elevate, questa via consente di programmare la successione e prevenire possibili liti ereditarie.

    Donazione, prestito o anticipo su eredità?

    Eseguendo un trasferimento a titolo di donazione, la somma esce immediatamente dalla disponibilità del donante senza obbligo di restituzione.

    Nel caso di prestito, il beneficiario sarà invece tenuto a restituire la somma secondo modalità e tempi concordati: è essenziale specificare tutto nella scrittura privata, anche ai fini della certezza giuridica e fiscale.

    L’anticipo su eredità corrisponde invece a una donazione che viene anticipata in vita al futuro erede e, salvo espressa rinuncia, dovrà essere eventualmente computata al momento della divisione dell’eredità stessa, secondo le regole della legittima.

    Conclusioni operative

    In sintesi, per trasferire denaro ai parenti senza incorrere in rischi o sanzioni, è necessario:

  • Osservare le franchigie e le aliquote previste dalla legge in base alla parentela
  • Utilizzare esclusivamente strumenti tracciabili (bonifico, assegno non trasferibile)
  • Specificare chiaramente la causale (“donazione” o “prestito”)
  • Redigere, per importi rilevanti, una scrittura privata con data certa
  • In caso di dubbi, rivolgersi a un professionista qualificato
  • Agendo con precisione e seguendo questi accorgimenti, sarà possibile donare o prestare soldi ai propri cari nella piena legalità e trasparenza, minimizzando ogni rischio di contestazione fiscale. In questo modo, gesti d’aiuto e atti di generosità all’interno della famiglia non si trasformano in fonte di problemi, ma rispondono a tutte le disposizioni normative vigenti in ambito di donazione e diritto di famiglia.

    Lascia un commento