Con le ultime novità in materia previdenziale, sospendere la richiesta di pensione e continuare l’attività lavorativa può portare a un inaspettato vantaggio economico immediato. Grazie ai recenti provvedimenti previsti dalla Legge di Bilancio 2025, chi rimanda l’uscita dal lavoro dopo aver maturato i requisiti per la pensione anticipata, può beneficiare di un bonus esentasse in busta paga, corrisposto direttamente dal datore di lavoro, senza attendere lunghi tempi o dover affrontare abili procedure burocratiche. Questo incentivo è mirato a trattenere al lavoro personale esperto, premiando chi decide di non uscire subito dal mercato del lavoro, con un’attenzione mirata all’incremento dello stipendio netto mensile.
Come funziona il bonus economico per chi rinvia la pensione
Il meccanismo che regola il bonus economico per il posticipo della pensione è estremamente semplice ma strategico. Dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipata — secondo la tradizionale riforma Fornero, o la nuova quota 103 (62 anni d’età e 41 anni di contributi) — il lavoratore che sceglie di non accedere immediatamente all’assegno previdenziale può sospendere i versamenti contributivi a proprio carico. In termini pratici, la quota di stipendio che normalmente verrebbe destinata ai contributi INPS resta completamente a disposizione del lavoratore come extra netto sulla paga mensile, senza alcuna tassazione aggiuntiva.
Questa misura, operativa a partire dal primo accredito di settembre 2025 per i dipendenti privati (e da novembre per quelli pubblici, a causa delle diverse finestre di mobilità), implica che l’incremento sia immediato dal momento in cui ci si sarebbe potuti ritirare, ma si sceglie di continuare la carriera lavorativa.
Un dettaglio importante: l’adesione non è automatica. Occorre presentare una domanda all’INPS, che effettuerà entro 30 giorni le opportune verifiche e darà il via libera all’erogazione del bonus. Il lavoratore avrà quindi la possibilità di aumentare lo stesso mese la propria liquidità senza passare per detrazioni e ritardi tipici di altre misure.
Destinatari e requisiti per accedere al bonus
Il bonus pensionistico 2025 si rivolge a un’ampia platea di lavoratori.
- Tutti gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO)
- Lavoratori appartenenti a forme sostitutive o esclusive dell’AGO (ad esempio alcune Casse per dipendenti pubblici)
- Non solo chi ha maturato i requisiti per Quota 103, ma anche chi possiede l’anzianità necessaria per la pensione anticipata ordinaria, indipendentemente dall’età
Oltre a queste condizioni di base, serve:
- il raggiungimento dei requisiti maturati per la pensione (si applica sia a Quota 103 che alle regole Fornero più generali);
- la decisione volontaria e formale di rimandare la richiesta della pensione;
- la presentazione della specifica istanza online all’INPS;
- la permanenza continuata nel rapporto lavorativo dipendente;
Successivamente, l’INPS verificherà la regolarità e, in caso positivo, permetterà l’erogazione del bonus fiscale aggiuntivo a partire dal mese successivo all’approvazione della richiesta stessa.
Calcolo, importo e vantaggi fiscali
Il valore del bonus varia in base all’ammontare dei contributi che il dipendente avrebbe dovuto versare all’INPS, corrispondenti in media al 9,19% della retribuzione per il settore privato (le % possono variare per alcune categorie). Con la sospensione di questo versamento:
- il lavoratore riceverà il corrispettivo integrale dei contributi in busta paga, senza che questo importo sia sottoposto a tassazione IRPEF o altre trattenute;
- il datore di lavoro continuerà ad assolvere gli altri obblighi contributivi ordinari a proprio carico;
- si configura un aumento netto della busta paga, proporzionato allo stipendio di ciascuno;
Questa misura è particolarmente conveniente per chi:
- non intende lasciare subito il lavoro pur avendo maturato le soglie pensionistiche;
- vuole aumentare la disponibilità mensile di liquidità in un arco di mesi che può essere deciso liberamente;
- valuta che la futura pensione, leggermente ridotta a causa della mancata contribuzione aggiuntiva, sia un compromesso accettabile rispetto all’aumento immediato del reddito;
Si tratta di una delle forme più innovative di flessibilità previdenziale degli ultimi anni, indirizzata soprattutto a chi desidera pianificare in modo flessibile il passaggio tra vita lavorativa e pensione.
Effetti futuri sulla pensione e consigli pratici
Esistono tuttavia valutazioni da effettuare prima di scegliere questa via. L’importo della pensione definitiva che verrà calcolata al momento dell’effettivo pensionamento risulterà, infatti, leggermente più basso rispetto a quello ottenibile seguendo l’iter classico. Questo perché i contributi non versati durante il periodo di fruizione del bonus non vengono conteggiati nella base per il calcolo dell’assegno mensile futuro.
È quindi fondamentale:
- valutare la propria situazione pensionistica insieme a consulenti specializzati;
- stimare il vero impatto del minor versamento contributivo sul montante pensionistico finale;
- considerare quanto tempo si pensa di rimanere al lavoro una volta raggiunti i requisiti, per calcolare il saldo netto del beneficio temporaneo rispetto alla perdita permanente sulla pensione futura;
Come presentare la domanda
La richiesta di adesione al bonus deve essere inoltrata all’INPS mediante i servizi telematici sul sito istituzionale, seguendo un percorso guidato. L’istituto si occuperà di verificare i requisiti e, in caso di esito positivo, informerà il datore di lavoro affinché possa applicare correttamente il bonus nelle buste paga successive.
Va anche ricordato che l’opzione è potenzialmente reversibile; il lavoratore può in ogni momento interrompere la fruizione del bonus e procedere con la domanda di pensionamento effettivo secondo le tempistiche ordinarie.
Questa opzione, denominata anche incentivo al posticipo della pensione, rappresenta una forma di tutela e valorizzazione delle competenze acquisite nel tempo, offrendo agli interessati la libertà di gestire ampiezza e durata della propria presenza nel mercato del lavoro. Nel contesto delle politiche di sostegno agli anziani, si colloca come una delle molteplici risposte alla sfida della sostenibilità dei sistemi previdenziali e alla valorizzazione della forza lavoro matura.
Coloro che scelgono di continuare a contribuire alla crescita delle proprie aziende o amministrazioni, pur avendo già acquisito il diritto alla pensione, possono così contare su una ricompensa immediata tangibile, senza dover rinunciare, seppur in futuro, alla sicurezza dell’accesso alla pensione pubblica italiana descritta anche su Wikipedia.
L’incremento del netto mensile diventa un’arma in più nelle mani di chi valuta un percorso più graduale e meno traumatico di uscita dal mondo del lavoro, ottimizzando la pianificazione personale e familiare di lungo periodo.