Se avverti questo odore vicino a un fiume, significa che è contaminato: ecco qual è

Se ti capita di avvertire un odore di uova marce camminando lungo la riva di un fiume, è molto probabile che questo sia un chiaro segnale di contaminazione delle acque. Questo odore pungente e sgradevole è dovuto soprattutto alla presenza di idrogeno solforato (chiamato anche acido solfidrico), una sostanza prodotta principalmente dalla decomposizione di materiali organici in condizioni di carenza di ossigeno, spesso favorita da scarichi illeciti o accumulo di rifiuti. Individuare questo odore non è solo una questione di fastidio: può essere un potente indicatore di gravi problematiche ambientali e di rischio per la salute umana e dell’ecosistema fluviale.

Perché l’odore di uova marce indica contaminazione

Il caratteristico odore di “uova marce” è la firma chimica dell’idrogeno solforato (H₂S), un gas che si sviluppa quando la materia organica – come residui animali e vegetali, o anche scarichi fognari – si decompone in ambienti poveri di ossigeno. In natura, quantità trascurabili di H₂S sono normali nei processi di decomposizione, ma quando il fenomeno diventa intenso, spesso si è di fronte a un forte carico di inquinamento prodotto da scarichi industriali, urbani, zootecnici o dagli impianti di depurazione mal funzionanti.

La presenza di idrogeno solforato è quindi il risultato di due cause principali:

  • Accumulo di sostanza organica: scarichi urbani non depurati, rifiuti agricoli, resti di lavorazioni industriali ricchi di materiale organico, che si depositano sui fondali o galleggiano lungo il corso del fiume.
  • Carente ossigenazione del fiume: la scarsa presenza di ossigeno, causata dall’intensa decomposizione o da condizioni stagnanti, favorisce lo sviluppo di batteri anaerobici che producono H₂S e altri composti dall’odore acre e sgradevole.
  • Altri odori spia di contaminazione fluviale

    Oltre all’acido solfidrico, esistono altre sostanze che, liberate in acqua in conseguenza di processi di degradazione organica o chimica, sono percepibili come odori fuori dal normale:

  • Odore di feci: tipico di inquinamento da scarichi civili o presenza di batteri di origine fecale come Enterococchi e Coliformi.
  • Sentore di vegetali marci o muffa: associato ad accumulo di rami, foglie e piante che si decompongono, spesso aggravato da acque stagnanti.
  • Note ammoniacali: possono derivare da allevamenti, scarichi industriali o decomposizione di proteine animali, indicano presenza di ammoniaca, altro importante inquinante.
  • Sapore o odore metallico, terroso o amaro: dovuto a concentrazioni elevate di sali di ferro, manganese, magnesio, calcio o a residui industriali.
  • Questi segnali olfattivi sono importanti perché l’acqua di un fiume sano è, per sua natura, incolore e inodore. L’insorgenza di odori anomali è quindi il sintomo di un alterato equilibrio ecologico e, spesso, di un rischio concreto per l’uso umano e per la fauna acquatica.

    Le fonti principali dell’inquinamento odorigeno nei fiumi

    Molteplici sono le potenziali cause dell’insorgere di odori sgradevoli nei corsi d’acqua:

  • Scarichi fognari non depurati: la fonte primaria di H₂S e odori fecali, soprattutto nei tratti urbani.
  • Industrie: molte attività industriali (alimentari, chimiche, conciarie) rilasciano composti organici e inorganici che possono provocare odori pungenti e persistenti.
  • Zootecnia e agricoltura intensiva: liquami, residui animali e fertilizzanti possono aumentare notevolmente il carico organico dei fiumi, avviando processi di decomposizione anaerobica.
  • Stagionalità e clima: periodi caldi e siccitosi, o condizioni atmosferiche stabili, possono aumentare la concentrazione degli inquinanti e potenziare la percezione degli odori, poiché rallentano il ricambio dell’acqua e l’ossigenazione naturale.
  • Queste fonti contribuiscono non solo a rendere i fiumi maleodoranti, ma anche a incidere pesantemente sulla qualità delle acque, sulla biodiversità e sulla sanità pubblica.

    Conseguenze ambientali e sanitarie dell’inquinamento odorigeno

    La presenza persistente di odori sgradevoli nei pressi di un corso d’acqua non dovrebbe mai essere sottovalutata. Oltre al disagio diretto per la popolazione residente e per chi frequenta le aree fluviali, le conseguenze per l’ambiente e per la salute sono importanti:

    Impatto su flora e fauna

    Gli ambianti fluviali contaminati da sostanze organiche e carenti di ossigeno diventano ostili per molte specie: si assiste a morie di pesci, perdita di invertebrati sensibili e alla crescita eccessiva di specie tolleranti agli inquinanti, come alghe e batteri patogeni. Le acque maleodoranti possono annunciare una riduzione della biodiversità e fenomeni di eutrofizzazione che stravolgono l’intero ecosistema fluviale.

    Rischi per la salute umana

    I composti volatili che causano cattivi odori sono spesso tossici. L’idrogeno solforato, in concentrazioni elevate, può essere irritante per gli occhi, il sistema respiratorio, e in casi estremi anche letale. Molti altri composti segnalati dagli odori (come l’ammoniaca, scatolo e indolo) sono associati a effetti nocivi sull’uomo, sia per inalazione che per ingestione diretta di acque contaminate. L’acqua maleodorante è inoltre spesso correlata alla presenza di batteri fecali (come Enterococchi e Coliformi): un rischio concreto in caso di contatto diretto o uso per irrigazione o abbeverata animale.

    Impatto socio-economico

    L’inquinamento odorigeno può ridurre la fruibilità delle aree fluviali per il turismo, l’agricoltura e la pesca, comportando danni economici e sociali alla popolazione locale e riducendo notevolmente la qualità della vita.

    Come comportarsi in presenza di cattivi odori lungo i fiumi

    Se si percepiscono odori anomali o particolarmente sgradevoli in prossimità di un corso d’acqua, è importante non ignorare il fenomeno. Azioni utili includono:

  • Segnalazione alle autorità competenti (ARPA, Comune, Protezione Civile): la tempestività può consentire di individuare e ridurre la fonte di contaminazione.
  • Evitare il contatto diretto con l’acqua e le rive contaminate, soprattutto per bambini e animali domestici.
  • Mantenersi aggiornati sulle condizioni del fiume tramite i siti delle istituzioni locali e osservare i bollettini sulla qualità delle acque pubblicate dagli enti di controllo ambientale.
  • Evitare l’uso di acqua per l’irrigazione o l’abbeverata di animali in presenza di odori sospetti.
  • Un fiume sano è privo di odori anomali: la presenza di fragranze sgradevoli, soprattutto il tipico odore di uova marce, merita sempre attenzione e approfondimento, poiché può essere il primo segnale visibile (e ancor prima percepibile) di un processo di contaminazione pericoloso per l’ambiente e la salute umana.

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