Se vedi queste macchie strane nel prato hai un fungo: come salvarlo subito

Se noti la comparsa di macchie strane sul prato, spesso di colore bruno, grigio, biancastro o addirittura con una patina cotonosa, è probabile che sia in corso un attacco fungino che rischia di compromettere la salute del tappeto erboso. Questi sintomi sono tipici delle malattie fungine più diffuse nei prati ornamentali e sono da trattare tempestivamente per evitare danni permanenti.

Riconoscere le macchie e individuare il fungo

Quando il prato mostra macchie brunastre, marroni o giallastre, spesso con i bordi netti o dall’aspetto marcescente, può trattarsi di infezioni causate da patogeni come Rhyzoctonia, Sclerotinia o Pythium.

La Rhyzoctonia si manifesta con macchie brune che si espandono fino a formare zolle di prato dove l’erba appare morta o marcia, con un diametro che può raggiungere anche 30 cm o più. La Sclerotinia si distingue, invece, per macchie scure di dimensioni variabili, generalmente circolari, spesso ricoperte da una leggera patina bianca simile a muffa. Questo tipo di fungo predilige i periodi caldi e umidi, soprattutto se l’erba viene tagliata troppo bassa durante l’estate.

Nel caso del Pythium, le macchie sono più piccole inizialmente (3-15 cm), ma possono rapidamente unirsi distruggendo ampie porzioni di prato. L’erba colpita diventa scura, viscida, quasi unta al tatto se l’umidità è elevata, e può essere ricoperta da una tipica trama cotonosa bianca. Queste infezioni spesso insorgono in presenza di ristagni d’acqua, scarsità di vento, alte temperature estive e su prati indeboliti o eccessivamente concimati.

Azioni immediate: cosa fare appena riconosci i segnali

Agire velocemente è fondamentale per contenere e debellare l’espansione dei funghi. Ecco alcune operazioni consigliate:

  • Blocca l’irrigazione: la prima cosa da fare è interrompere l’apporto d’acqua, soprattutto nelle zone colpite. Mantenere il prato leggermente in stress idrico favorirà la regressione dei funghi perché limita l’umidità, ambiente ideale per la loro proliferazione. L’irrigazione va ripresa solo quando il prato inizia a mostrare segni di necessità d’acqua (cambiamento di colore, secchezza).
  • Migliora la ventilazione: favorire il passaggio d’aria abbassa l’umidità relativa e aiuta a contrastare la crescita dei patogeni. Rimuovere eventuali residui vegetali in eccesso, sfalci e foglie secche.
  • Sospendi i tagli troppo bassi: evitare di tagliare eccessivamente l’erba, in particolare nei mesi caldi, perché ciò indebolisce ulteriormente il prato predisponendolo alle infezioni.
  • Non calpestare le zone colpite: ridurre al minimo il traffico pedonale o con mezzi nelle aree infettate impedisce di diffondere le spore fungine ad altre parti del prato.

Trattamenti specifici per salvare subito il prato

Oltre alle azioni preventive e di contenimento, è spesso necessario eseguire trattamenti fitosanitari mirati:

  • Utilizza fungicidi specifici: prodotti a base di principi attivi come tebuconazolo risultano particolarmente efficaci nella lotta contro la maggior parte delle malattie fungine dei prati. La scelta del prodotto va calibrata in base alla specie del fungo identificato e alle istruzioni del produttore per dosaggio e modalità di impiego.
  • Distribuisci il fungicida in modo uniforme: è essenziale trattare sia le zone colpite che quelle circostanti, per prevenire l’estensione delle infezioni. Si consiglia di non esagerare con i dosaggi e di rispettare i tempi di sicurezza indicati.
  • Concimazione equilibrata: evita eccessi di azoto che possono favorire lo sviluppo di agenti patogeni; preferisci concimi bilanciati, soprattutto in estate. L’azoto aiuta a rinforzare l’erba, ma il sovradosaggio porta a un eccessivo lussureggiamento, creando condizioni favorevoli alle malattie.
  • Ristrutturazione delle aree danneggiate: dopo aver bloccato la malattia, può essere utile riseminare le zone più compromesse, lavorando leggermente il suolo e integrando nuove sementi adatte alla stagione.

Prevenzione: come proteggerlo tutto l’anno

La prevenzione rimane la strategia più efficace per evitare nuovi attacchi fungini e mantenere il prato sano e vigoroso nel tempo. Alcuni principi fondamentali per la corretta gestione ordinaria:

  • Irrigazione intelligente: annaffiare solo al mattino presto, in modo che l’erba abbia il tempo di asciugarsi durante il giorno, riducendo il ristagno di umidità notturno, ambiente ideale per i funghi.
  • Favorire il drenaggio: correggere eventuali avvallamenti o zone in cui si accumula l’acqua, soprattutto dopo abbondanti piogge. Se necessario, arieggiare il prato periodicamente per ossigenare il terreno ed eliminare compattamenti.
  • Monitoraggio costante: osserva regolarmente l’aspetto dell’erba e intervieni ai primi segnali con trattamenti preventivi (ad esempio prodotti biologici o a basso impatto ambientale, come il Trichoderma nelle prime fasi o per rinforzare la microflora del suolo).
  • Taglio e manutenzione regolari: mantenere il prato a una lunghezza adeguata secondo la stagione e le essenze scelte, evitando tagli troppo bassi e raccogliendo subito i residui di sfalcio.
  • Evitare fertilizzazioni eccessive: soprattutto nei mesi caldi, preferire concimi a lento rilascio e ridurre le quantità di azoto per non favorire la vulnerabilità ai patogeni.

Il tempestivo riconoscimento delle macchie anomale, accompagnato da una diagnosi corretta e da azioni mirate, permette nella maggior parte dei casi di salvare il prato e recuperare uniformità e densità. Prestare sempre attenzione ai cambiamenti di colore e alle zone dell’erba che si presentano spente, molli, viscide o scolorite: questi segnali vanno interpretati come un invito a intervenire rapidamente, senza aspettare che la situazione si aggravi. Una gestione attenta e preventiva garantirà un manto erboso bello e sano per tutta la stagione.

Lascia un commento